Umberto* |
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| A me le opzioni del sondaggio sembrano malposte. È chiaro, penso, che tutti preferirebbero fare lezione, tranquillamente e senza problemi. L'occupazione è senza dubbio intrinsecamente un modo "violento" di protestare, però siamo arrivati a un punto tale che utilizzare mezzi estremi è l'unica risorsa: anche a settembre e a ottobre abbiamo assistito ad un altro modo "violento" di protestare e cioè l'indisponibilità da parte dei ricercatori a fare lezione. D'altronde, però, io li capivo: cos'altro potevano fare? Sono stati ignorati per due anni, durante i quali hanno continuato a fare lezione gratuitamente!
Mi sembra miope e ingiusto bollare gli occupanti come dei fancazzisti, stanno semplicemente cercando di esprimere un messaggio.
La possibilità di parlare e di proporre azioni alternative all'occupazione è stata data a tutti durante l'assemblea di martedì 23. Peccato che molti di coloro che ora si lamentano non c'erano: quando si trattava di essere fautori del proprio destino tutti assenti, ora ognuno dice di essere vittima della violenza di pochi...
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