* AeroSpaziale - Pisa *

Avviso conferenza: "L'avventura italiana nello spazio: Luigi Broglio e il programma San Mar

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Jacopo12
icon13  view post Posted on 29/11/2012, 09:30     +1   -1




Presentazione della conferenza che si terrà giovedì 29 Novembre nell'Aula Magna di Ingegneria

Ancorate a poca distanza dalla costa, su uno splendido mare azzurro nei pressi di Malindi (Kenya,
2° 56’ sud), riposano cinque gigantesche piattaforme, testimoni di una storia strabiliante.
E’ risaputo che il primo Paese a mettere in orbita un satellite fu l’Unione Sovietica (4 Ottobre 1957,
Sputnik 1). Al secondo posto arrivarono gli Stati Uniti (31 Gennaio 1958, Explorer 1). Ma chi ricorda
a chi andò la medaglia di bronzo nella corsa allo spazio? Il 15 Dicembre 1964, dalla base americana
di Wallop Islands (Virginia), un razzo vettore Scout della NASA venne approntato da un team di
ingegneri italiani, guidati dal prof. Luigi Broglio, per portare fra le stelle il satellite San Marco 1.
Quel giorno, l’Italia divenne il terzo Paese a portare in orbita un oggetto: era cominciato il
programma spaziale San Marco!
Il meglio doveva ancora venire. La collaborazione Italia-USA in campo spaziale divenne molto
stretta e la NASA favorì la nascita di qualcosa che non ebbe pari nel Mondo per 30 anni. Il genio
del prof. Broglio partorì l’idea e l’arte del sapersi arrangiare all’italiana trovò i mezzi per realizzarla:
costruire un poligono di lancio italiano in mare nei pressi dell’Equatore. In mare perché per
trasportare un missile ci vogliono le infrastrutture e il mare è un’enorme autostrada gratuita.
All’Equatore perché è strategico per la messa in orbita: maggiore velocità tangenziale (cioè
risparmio di carburante), clima ottimale (possibilità di lanciare 365 giorni l’anno) ecc. A conferma
dell’eccezionalità del progetto, a 30 anni di distanza la Boeing ha realizzato un sistema simile, il
“Sea Launch”, che però presenta molte più problematiche rispetto al poligono di Malindi.
Con quattro soldi, “regali” di piattaforme dalla NASA e dall’ENI (se ne preoccupò personalmente il
presidente Enrico Mattei) e molta determinazione, il 26 Aprile 1967 dal centro spaziale italiano
“San Marco” di Malindi si levò in volo il “San Marco 2”. Da quel giorno, la base spaziale italiana in
Kenya, fra problemi politici ed economici (che poi erano legati a doppio filo), vide 8 lanci (alcuni
commissionati dalla NASA), l’ultimo dei quali il 25 Marzo 1988.
L’ambizioso programma (che prevedeva già la costruzione di un missile completamente italiano, il
Vega, realizzato nel 2011 ma dall’ESA, col 75% di partecipazione italiana), portato avanti con
tenacia da Broglio, venne chiuso e le cinque piattaforme, testimoni di un’epoca, dimenticate dai
più.
A 12 anni dalla morte di Broglio, la sua storia ha molto da insegnarci: tenacia, determinazione,
capacità di adattamento e di arrangiarsi, amore per il proprio Paese e per il proprio lavoro sono
solo alcuni degli elementi che Lui ci ha mostrato essere necessari per costruire qualcosa di grande.
Per questo Giovedì 29 Novembre (ore 15, Aula Magna Ulisse Dini, polo A-Ingegneria) Ateneo
Studenti Pisa ha invitato il dott. Giorgio di Bernardo, giornalista scientifico e grande amico di
Broglio nei suoi ultimi anni, a raccontarci quest’epopea di un recente passato sconosciuto ai più.
 
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